blog presentato dalla  2AL e della 3AL del liceo Carlo Urbani di San Giorgio a cremano

progetto a cura della prof.ssa Carmela De Stefano

con la partecipazione straordinaria di Selenia, della 3h e della 4h

 

 

La memoria collettiva

è quell'insieme di ricordi condivisi,

trasmessi e ricostruiti

da un gruppo sociale circa gli avvenimenti del proprio passato

dalle proprie origini al presente e su cui si fonda l'identità del gruppo stesso.

 

 

"...C’è un tempo che ricordo, quando non conoscevo il dolore
Quando ho creduto nel per sempre, e che tutto sarebbe rimasto lo stesso
Ora il mio cuore si sente come a Dicembre, quando qualcuno dice il tuo nome
Perche’ non posso raggiungerti per chiamarti, ma so che un giorno lo faro’"


ALLEGRIE

 

 

30/04/2020

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lontani da  meee!

 

 

28/04/2020

 

La felicità -
 
Correre a perdifiato, col vento
che penetra i capelli...
Guardare, di lontano,
il sole che si nasconde nel mare...
Sentire una mano amica
che t'accarezza, lenta...
Addormentarti, stanca,
 tra le braccia
di tua mamma... 
E' questa, la felicità:
piccole, grandi, cose
che ti fanno star male,
quando ti mancano.
 
Liliana

 

 

26/04/2020

NOOOO.......BASTAAAAAAAAAA

 

24/04/2020

 

Considero felicità....

 

Considero felicità tutto ciò che la natura mi ha dato;

Considero felicità le cicatrici di un uomo vissuto;

Considero felicità gli attimi di tristezza perché sono così profondi e significativi che ti portano a capire quale sia il valore delle piccole cose,

quanto questa vita vada vissuta  a pieno ogni istante senza fermarsi mai;

Considero felicità la paura di vivere e sbagliare perché è colei che ti spinge ad andare avanti e fare meglio;

Considero felicità i rimorsi perché sono quelli che ti spronano a vivere d’istinto;

Considero felicità l’insicurezza che rafforza mente e corpo;

Considero felicità un piccolo sasso che si trasforma in roccia;

Considero felicità le lacrime versate per una vita sfacciata;

Considero felicità la luna e anche le stelle;

Considero felicità un cuore fragile e puro;

Considero felicità la profondità dell’oceano;

Considero felicità un cuore distrutto rattoppato dall’esperienza;

Considero felicità i ribelli che vivono la vita senza schemi;

Considero felicità smarrirsi in un mare di paure per poi ritrovarsi in un prato di sogni;

Considero felicità la speranza in una valanga di incertezze;

Considero felicità la libertà che sta nel volo delle rondini;

Considero felicità un bruco che diventa farfalla;

Considero felicità la riflessione su stessi;

Considero felicità la voglia di un cambiamento;

Considero felicità l’indecisione di una scelta;

Considero felicità una giornata d’estate con il vento tra i capelli e la salsedine tra le mani;

Considero felicità la pazienza di scalare salite durissime per godere di un panorama fantastico;

Considero felicità le rughe di una vita trascorsa;

Considero felicità tutto ciò che questo viaggio sarà.

La felicità sta nell’anima di chi ha la voglia di cercarla e di goderne 

 

21/04/2020

HAHAHAHAHAH

(IL MIO AMICO VOLEVA SAPERE)

 

 

18/04/2020

 

Ragazzi che emozione!  Voglio condividerla con voi.

Siccome mio padre  e' sceso a buttare una quantità infinita di  spazzatura, avendo dimenticato di svuotare la folletto, ho approfittato per avere la scusa per scendere. E dopo ben  40 giorni ho messo piede fuori la porta. Sono scesa per le scale. Ho raggiunto il cancello ed una volta oltrepassato, ho lanciato il sacchetto su cumulo di monnezza. Poi sono ritornata indietro e risalendo le scale a piedi, visto che non mi muovo da circa 1 mese e 1/2, stev murenn! Essendo stata un'improvvisata la cosa bella e' che ho messo le scarpe di papà che erano fuori la porta.

Io porto 36/37 lui 45 e sono scesa sicura che non avrei incontrato nessuno☺....e invece....nn passa l'amore non corrisposto della mia vita?????? 

Emozione a 1000❤.....ma poi ho alzato  la testa e ho visto lui che fissava gli scarponi .

Noooooooo

 

-Anonimo-

 

 

 17/04/2020

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MODE & MODI...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

...PER LA NUOVA ESTATE

 

 

14/04/2020

AHAHAHAHAHAHAHAH
trova le differenze

 

 

07/04/2020

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nonostante tutto il mondo io lo vedo a colori, non mi manca mai la risata e la visione positiva.

Mi sento felice anche adesso, in casa, a godermi la mia famiglia che di solito va sempre di corsa.

 

 

 

02/04/2020

 

“La voce di un bambino sul balcone stamattina, le sue risate contagiose...

...strana parvenza di normalità."

se l'hai riletta almeno due volte......allora hai coda coda di paglia!!!

 

 “Tutto scende per risalire 
si tiene duro e si lascia andare 
e tutto passa per un canale 
tutto serve tutto è speciale 
è così che mi piace pensare”
Promettimi-Elisa

MALINCONIE



16/05/2020

Sembra di fare due passi avanti e uno indietro. Se dovessi scrivere un libro su come ho passato la quarantena lo intitolerei "Nostalgia". Nostalgia di un posto, nostalgia di una persona, nostalgia di un profumo, nostalgia di un abbraccio, di un bacio, di una voce a meno di 1 metro di distanza. Si dice che la speranza sia l'ultima a morire e io credo che sia rimasta solo lei viva. Mentre rifletto sul fatto che stanno riaprendo negozi e piccole imprese mi rendo conto che i contagi risalgono. È possibile che per alcuni la speranza già sia morta e che la nostalgia sia tale che porta loro a darsi quei baci e quegli abbracci senza rispettare "le regole"? Perché  parliamone siamo ragazzi pochi seguono le regole per filo e per segno è giusto dare fiducia a tutti rischiando di prolungare la quarantena? E se succedesse come potrei tener viva la speranza di tornare alla normalità? Pensiamo agli amori durante questa quarantena.. quanti sono appassiti e quanti cercano di resistere alla lontananza e quanti ancora invece hanno raggirato il sistema per salvaguardare il loro egoismo, non curanti del pericolo che potevano portare nelle famiglie altrui. L'amore all'era del coronavirus.. molti dicono sia una sfida, se resisti hai un amore forte altrimenti.. beh forse non era così tanto forte... E se invece provassimo a riscoprire noi stessi? Insomma abbiamo avuto tanto tempo per analizzare lati di noi che probabilmente non conoscevamo affatto, eppure mi sembra che nessuno ne abbia approfittato, anzi sembra che tutti stiano cercando un nemico comune per non prendersela con se stessi. Certe volte mi faccio forza e dico "non puoi cedere ora. Non adesso. Hai resistito tutto questo tempo, puoi riuscire ad aspettare la fine di tutto questo, altre volte vorrei essere egoista a tal punto da dimenticare "le regole", per 24 ore, solo 24 ore. Vorrei correre da lei, abbracciarla, ascoltare la sua voce, e non importano le parole, non importa se abbiamo capelli inguardabili e l'evidenza che non incontriamo la nostra estetista da secoli. importa che ho superato mesi senza lei, mesi come se fossi ai domiciliari, mesi senza poter sentire la sua pelle, la sua bocca, le sue battute stupide e i suoi occhi brillanti. Importa che dopo tutto quel tempo io per 24 ore possa tornare a stare con lei. "Nostalgia d'amore" sono un caso particolare.. resistiamo. Resistiamo ancora un po'. Me lo dico sempre per quanto reggerò?

~anonimo innamorato


 

19/04/2020

Mi manca la preoccupazione della domenica sera per il mattino dopo

-M-

 

04/04/2020

 


Mi manca avere cura di me.

Mi manca vedermi in ordine e sentirmi a mio agio.
E pensare che prima della quarantena ridevo dei suoi capelli.....😭😭😭

 

 

02/04/2020
"È la paura dietro all'arroganza
È tutto l'universo chiuso in una stanza
È l'abbondanza dentro alla mancanza
Ti amo e basta
È l'abitudine nella sorpresa
È una vittoria poco prima dell'arresa
È solamente tutto quello che ci manca"
Francesco Gabbani-Viceversa

  E' strano ammetterlo,

ma davvero sento la mancanza di quella quotidianità
che prima non facevo altro che disprezzare. 
-RD-

 

 Se mi fermo a riflettere sul futuro provo molta paura. La nostra vita si è fermata il 5 marzo, eppure in qualche modo le cose vanno avanti, in modo anomalo, diverso, ma vanno avanti.

A volte mi chiedo cosa troverò quando tutto questo sarà finito: riuscirò più a rapportarmi alle persone nello stesso modo? e se mi piacerà un ragazzo? Potrò baciarlo senza paura? dovrò chiedergli un certificato? e io?? dovrò girare  con una dichiarazione che accerta che non sono malata? Come farò ad innamorarmi se ho paura del contagio! 

 

ANONIMA

 


PAURE

 

19/04/2020

Durante questa quarantena ci hanno consigliato di sfruttare il tempo pensando,
e facendolo ho ripensato al mio passato.
Siamo giovani, il nostro passato non è così grande da scrivere un' autobiografia,
ma abbiamo vissuto a lungo per conoscere i mostri sotto al letto che da piccoli non ci facevano dormire la notte.
Alcuni incubi pensiamo di averli sconfitti per sempre,
altre volte il nostro passato torna a bussare alla porta della vita.
La cosa più brutta è che il passato non ha bisogno di autocertificazioni per scendere e venire da me,
e la speranza di prendermi una vacanza da esso è svanita una volta ancora.
Ogni persona ha un mostro sotto al letto,
per alcuni sono gli attacchi di panico, per alcuni è l'ansia,
per altri ancora sono le persone.
Il Mio Mostro Sotto Al Letto è una persona.
Ogni volta che Il Mio Mostro Sotto Al Letto si presenta io devo ignorarlo.
LUI ha un modo tutto suo di attaccare le persone,
di farle sentire talmente insignificanti da  farle sentire un niente nell'universo.
Ti vede distrutto , ma l non demorde, assilla,
crede di non essere un mostro,
fa finta di non avermi tenuto notti intere sveglio.. fa finta? O non lo capisce davvero?
Il mio dolore mi spinge ad allontanare tutti......o forse sono sbagliato anche io;
 sarà che ho un po' di quel mostro dentro di me? 

Eppure adesso, nonostante la mia chiusura, una persona mi sta aiutando.

A volte quando le parlo mi sento un po' come se stessi svolgendo delle operazioni matematiche complicatissime

e lei invece sapesse tutte le risposte.

 

Per la prima volta inizio a  sentirmi protetto, non più vulnerabile.

Magari un giorno lo affronterò davvero quel Mostro Sotto Al Letto..

 

-Anonimo-

 

 

15/04/2020

Ho paura persino di stare fuori al balcone a prendere il sole;

immagino che il virus giri col vento e arrivi fino a me.

Non mi ricordo più la mia vita di prima...

...mi sembra che fosse un'altra persona al posto mio.

Ho paura che perderò la mia identità.

 

virus maledetto!!!

 02/04/2020


Chissà

se un giorno riusciremo a camminare

di nuovo liberi e tranquilli per strada

senza la paura di essere guardati male anche solo per aver starnutito 


DESIDERI

23/04/2020

 

 

 

Desidero tornare a danzare. 

Desidero la fatica e la soddisfazione di quello che mi è stato tolto.

 

Manuela

 

(guarda il video)

 

 

14/04/2020

 Non ci sarebbe niente ora di più straordinario della normalità.

Ciò che prima ci sembrava banale e monotono adesso sembra raro e quasi irraggiungibile.

Non pensavo potesse cambiare tutto così, da un momento all’altro.

La mia vita, ma non solo la mia, quella del mondo intero,

si è dovuta fermare a causa di un virus attualmente più forte di noi.

Prima potevo uscire e vivere come avevo sempre fatto,

così come tutti gli adolescenti, potevo godermi la vita.

Per questo motivo, ad oggi, potrei definire straordinaria una semplice passeggiata all’aria aperta,

un abbraccio senza la paura di poter essere contagiata o poter contagiare.

Mi manca la mia vita,

quella di un mese fa, che forse non apprezzavo tanto quanto adesso.

Vorrei rivedere le persone a me più care che adesso non ho vicino,

tornare a svegliarmi sapendo di avere un motivo per farlo e non per vivere nella monotonia di questi giorni.

Mi piacerebbe tanto tornare alla normalità. 

 

 -Gaia-

 

"Vorrei qualcosa di straordinario,tipo...LA NORMALITÀ”
Tutti parlano della  normalità che ci è stata portata via da  questa situazione che ci sta  devastando. 
La normalità per me è andare in maneggio
a prendermi cura della cavalla con cui lavoro e sentirmi dire che sono brava con lei,
perché non si comporta con gli altri come fa con me.
Per me la normalità è scendere con il mio cane a passeggiare, anche fuori dal mio parco.
La normalità per me è poter vedere i miei amici sia a scuola che fuori .
Tutto questo per me è normalità, ma mi è stata strappata via, come a tutti gli altri.
Perciò volere qualcosa di straordinario,
come la nostra normalità è naturale,
ma dobbiamo essere noi a crearcela adesso.
Dobbiamo creare una nuova normalità all’interno di questa situazione,
dobbiamo darci da fare per cercare una nuova stabilità,
solo così la nostra vita di prima potrà stupirci quando tornerà, e sarà stupendo.
Dobbiamo trovare nuovi hobby e nuovi equilibri,
ma organizzare la giornata in casa, non è la stessa cosa di poter fare tutto all’aperto,
ma essere positivi e propositivi è comunque un  inizio.
Perché gli artefici della nostra normalità non sono le persone che ci  circondano
o le attività che pratichiamo, gli artefici siamo noi.
Se noi cambiamo, la nostra normalità cambia con noi,
ed è la stessa cosa adesso, in questa situazione.
Creiamo la nostra normalità,
solo noi possiamo e dobbiamo ricordarci che possono toglierci tutto:
la possibilità di uscire, di vedersi con i propri cari o di frequentare  gli amici,
ma nessuno ci toglierà mai la nostra normalità.
Quindi io sto facendo cosi' : creo una nuova vita che mi distragga dalla precedente.
Quando potrò tornare alla vecchia vita tutto mi sembrerà  bellissismo
e farò in modo da non perdere nulla delle nuove abitudini
perché resti memoria di quello che ho vissuto e di cosa ho imparato.
-Miriana-

  Oggi il cielo è grigio. Normalmente mi avrebbe messo tanta malinconia ed invece adesso mi conforta sapere che anche il sole è chiuso dentro casa come me.

Vorrei temporali, diluvi, grandinate e vento forte tutto quello che renderebbe confortevole lo stare a casa;

vorrei qualcosa che non mi facesse pensare al fatto che siamo in primavera inoltrata e che forse quest'anno resterò a casa senza andare in vacanza, senza  abbronzarmi, senza la mia avventura estiva, senza nemmeno tirare fuori i costumi per il mare

 

-Maria-

 

 

 

Mi lamentavo della routine che mi annoiava,
della monotonia di fare le stesse cose tutti i giorni,
di quella vita di sempre che adesso mi appare nostalgica e mi manca tremendamente.
Mi manca la nostra normalità,
vedere le persone che amo,
fare le cose che mi piacciono e mi rendono felice. 
Prima pensavo che sarei stata felice avendo degli oggetti che desideravo,
adesso vorrei  riabbracciare le persone care,
sedermi al solito bar a prendere il caffè e fare una bella chiacchierata con gli amici,
poter ridare quel bacio alla persona che amo.
Vorrei anche riavere tutte le cose che prima non sopportavo, anche le litigate stupide.
Mi mancano i nonni e il profumo del mio ragazzo,
che purtroppo non si può sentire attraverso una videochiamata.
 
-Noemi-
 

CAMBIAMENTI

11/05/2020

 

I giorni tanto attesi sono arrivati,qualcosa sta cambiando..

Si respira un’aria diversa da quella delle quattro mura di casa.

Il sole splende forte ed è in arrivo un cambiamento per le nostre vite.

Pian piano stiamo tornando a riacquistare la normalità perduta. 

In punta di pedi  l’arcobaleno si fa spazio tra la tempesta.

 

Federica 3AL

 

 

 

09/05/2020


Non avevamo mai tempo ma dopo tutto questo abbiamo capito quanto è lungo un giorno.

 

 

23/04/2020

 

 

   

 

 

  Prima andavamo al bar..........


                .......... Adesso lo facciamo a casa !

 

19/04/2020

 

Ho capito che non tutto va dato per scontato.

Noi ragazzi tendiamo a credere nella rovina delle nostre vite,

tendiamo a credere che a volte niente va per il verso giusto

e solo quando arriva il dolore cambiamo prospettiva.

Viviamo di contatto,

viviamo di pacche sulle spalle quando abbiamo bisogno di conforto,

viviamo di abbracci quando siamo giù,

viviamo di scambi di calore quando la nostra anima è ghiacciata.

Viviamo nella spensieratezza dei nostri giorni,

senza pensare che possa sempre cambiare qualcosa.

Ci siamo ritrovati così, da un giorno all’altro, in casa con le nostre famiglie,

lontani da quelle persone che rendono la nostra quotidianità tale.

Ai tempi di guerra veniva chiesto ai nostri nonni di espatriare,

di combattere per i propri valori e per i propri concittadini,

a noi ci è stato solo chiesto di restare nelle nostre abitazioni al sicuro.

Tante sono le volte che ho rifiutato affetto,

semplicemente perché a volte si crede di averne ricevuto abbastanza

ma in realtà non c’è cosa più sbagliata.

L’amore è ciò che cura le ferite,

ciò che placa il risentimento,

ciò che ci fa vedere le cose col bicchiere mezzo pieno,

non facendoci perdere le speranza.

“Ma l’amore di normale non ha neanche le parole”

ed è vero, c’è chi non sa trattarlo, chi non sa riceverlo, chi non sa riconoscerlo,

ma si trova in ogni piccola cosa, ne siamo circondati.

Si può dire di aver visto di tutto,

ma la vita ci riserva sempre delle sfide, proprio lì, dietro l’angolo,

quando siamo pronti a proseguire il cammino credendolo in discesa.

Che sia stata un bene o un male questa situazione?

Che sia stata una storia da raccontare ai nostri figli?

Che sia stata una “scusa” per lasciare un segno?

Questo non potremmo mai saperlo,

dobbiamo solo saper ed essere pronti a sopravvivere

perché la sopravvivenza è ciò di cui ci nutriamo,

è la motivazione per dare qualcosa in più

e lasciar qualcosa a chi, dopo di noi, prenderà il nostro posto.

 Andrà tutto bene.

 

Anonimo

 


16/04/2020


Ero stesa sul divano ascoltando la musica, e dalla mia playlist d’improvviso è partita questa canzone.

L’ho già ascoltata chissà quante volte ma solo oggi, analizzando bene tutti i versi mi ci sono rispecchiata e forse ho capito le sensazioni di chi l’ha scritta, anzi mi è sembrato proprio come se Tiziano Ferro fosse la voce dei miei pensieri.

In questi giorni, credo che a tutti stia capitando di avere un momento di riflessione.

Io spesso penso alla situazione in generale, ma anche a me stessa. 

Mi trasformo in una macchina del tempo; inizio col passato, sorrido e ho gli occhi lucidi mentre in testa scorrono veloci i ricordi, anche quelli meno entusiasmanti, e così penso agli errori che ho fatto e rimpiango ciò che invece non ho voluto fare per colpa delle mie tantissime paranoie. Mi chiedo se ci sia qualcosa che adesso possa fare per rimediare. Ma un semplice “scusa” non può servire a niente.

Poi arrivo al presente; niente mi sembra vero, è tutto così silenzioso e diversoMa qualcosa di positivo è che tutto questo mi ha cambiato, sto capendo che durante i miei anni migliori non devo correre dietro alle paranoie e agli errori passati. Ho incominciato a chiedermi chi sono e come sarò dopo questo periodo, mi sono guardata negli occhi allo specchio, e sapendo di non poter tornare indietro ho deciso di migliorare.

Mi son detta da oggi decido di dare un significato ad ogni parola, ogni gesto, di cogliere le opportunità.

Di imparare a gestire il tempo, provare a chiedere scusa, e di pensare bene prima di prendere una decisione.

Chi mi conosce non mi crederebbe se gli dicessi che adesso vorrei uno di quegli abbracci che ho rifiutato,

vorrei vestirmi bene, prepararmi e godermi tutte le noiosissime feste che mi sono persa o in cui non mi sono divertita abbastanza. 

Ma ricordo di nuovo che non si può e perciò mi viene la voglia di premere un tasto e arrivare direttamente al futuroper vedere cosa ancora ci spetta; per scoprire se sarò in grado di mantenere le mie promesse e per sapere quanto ancora durerà questo periodo immenso..

Vorrei che fosse oggi in un attimo già domani.

Ma la sola cosa che ci tocca è aspettare, perché prima o poi arriverà la fine

 

-Anonimo- 

 

02/04/2020
 
 
È tutto cambiato:
prima le persone tiravano dalle tasche i pacchetti di sigarette...
 ...adesso le boccette di amuchina.

 

 

da ora in poi cambieranno i rapporti tra le persone?

torneremo ad abbracciarci e a stringerci la mano?

tornerà mai tutto come prima?


IO & LA PLAY IN QUARANTENA

 

23/04/2020

 

Ogni giorno, la stessa storia..

Marco

"Come stai passando questi giorni?"

 Matteo

 


22/04/2020


SPERANZE

 

23/04/2020

 

 

provo paura per quello che sta accadendo...

eppure non perdo la speranza,

sbirciando dalla finestra,

di trovare la mia vecchia vita che mi saluta

 

Giorgia

20/04/2020

vorrei essere libera 

    come le

 "nuvole bianche" 

 

       chiudi gli occhi,

ascolta il fluire delle note 

 e vola con la fantasia 

                     

GUARDA IL VIDEO DI SARA

 

02/04/2020

 

“Passeranno questi temporali

Anche se sarà difficile

Sarà un giorno migliore domani

Odio queste cicatrici perché mi fanno sentire diverso

Posso nasconderle da tutti, ma non da me stesso

È un armatura cresciuta col tempo

Ogni ferita è un passaggio che porta al lato migliore di noi“    

Mr. Rain- Fiori di Chernobyl

 

 

08/04/2020

 

Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci domani.

Fermiamoci oggi per correre più veloci domani.

 

Giusepper Conte

 -V- 

      

 

 

 

 

Pare che il quadrifoglio porti fortuna...

speriamo di trovarne tanti!!

 

 

 

La primavera non se accorge che siamo chiusi in casa e non possiamo godercela.

Sta esplodendo con tutti i suoi colori e i suoi profumi.

Le stagioni continuano a succedersi...

...anche se noi restiamo apparentemente immobili.

Si apparentemente!! Perchè in realtà siamo cambiati tutti così tanto!!


LE FRASI DEL GIORNO... CHE CI HANNO ISPIRATO

 

 

02/05/2020

 

La musica per me è un linguaggio universale , attraverso la quale riesco a comunicare con tutti , sono in grado di esprimere le mie emozioni con suoni alti, bassi o semplicemente con i silenzi.

Quando ascolto la musica c'è qualcosa che mi nasce dentro, un’energia che mi fa sentire bene, mi rilassa e mi dà la forza di far qualunque cosa.

Chi di noi non si è mai rifugiato nella propria camera, con gli auricolari e la musica a palla, per non sentire una discussione o perché semplicemente la giornata non è stata delle migliori? La musica non mi pensare, mi distrae , mi dà sollievo , mi rincuora l’animo, mi aiuta a riflettere , è terapeutica.

 “Ti senti mai fuori posto? Come se in qualche modo tu non c'entrassi niente e nessuno ti capisca", nelle parole di questo testo dei Simple Plan mi sono ritrovata , mi sono sentita compresa, mi ha fatto capire di non essere l’unica a sentirsi così e di conseguenza mi sono sentita meno sola.

Credo che un mondo senza musica  sarebbe come un quadro privo di colori, “spento", privo di armonia.

La musicale me è un rifugio dalla realtà, spesso triste e soffocante , è un canale di evasione da tutti i problemi , un lasciarsi trasportare in un'altra dimensione, un po’ come sognare ad occhi aperti. Mi sento libera.

 

Chiara

 

 

 

È la mia  terapeuta personale, mi rende felice,  mi  fa calmare, rilassare ed alcune volte può anche farmi riflettere.

Anche in questo periodo di difficoltà che stiamo vivendo, la musica è uno dei pochi mezzi che mi fa sentire vicino agli altri, nonostante questa struggente lontananza.

Basta fare qualche ricerca per  vedere che migliaia di persone  affacciate alla finestra, ai propri terrazzi o in piazze deserte, hanno reso l’atmosfera  da cupa a festosa, solo grazie a della buona musica, facendo risuonare nelle note un tocco di speranza.

Il suo potere è immenso, terapeutico, riesce ad  immergermi  in un mondo tutto mio.

La musica mi INSEGNA....quanti messaggi si nascondono tra le sue note!!

Amo ascoltarla, fa parte della mia routine, non me ne  stancherei mai.Mi piace ascoltarne ogni particolare, ogni nota, ogni parola. Adoro scovare l'essenza, il significato di una canzone  e se anche a volte non lo ha, le conferisco una mia personale interpretazione.  Inoltre credo che la musica sia immortale; sarà sempre rinnovata, adattandosi al tempo, verrà riproposta in nuove melodie e stili.

Ma di una cosa sono sicuro: non morirà mai.

 

In conclusione; la musica non è solo un semplice rumore emesso da uno strumento,

quindi  non va sottovalutata, bisogna saperla apprezzare e non semplicemente limitarsi ad ascoltarla superficialmente. 

 

Andrea De Santo 3al

 

 

 

 

23/04/2020

 
La storia di oggi, Covid-19, diventerà storia di un passato buio per tutto il mondo;
se essa ha insegnato qualcosa all'umanità è ancora da scoprirlo!
Per il momento, fatti e parole dicono che siamo molto lontani dall'iniziativa di impugnare un'unica penna e scrivere una pagina valida per tutti gli italiani:
da un lato c'è il Nord che si presenta arrogante e presuntuoso e dall'altro lato c'è un Sud umile che non sbraita perché è occupato a vincere una dura guerra.
Giornalisti, uomini di cultura e politici sembra che abbiano perso il buon senso visto che non c'è giorno in cui essi non spendono parole offensive verso il Sud Italia.
Tra sorrisi beffardi ed ironia spicciola ci sono Italiani che muoiono, lasciando i loro cari senza la  possibilità di un ultimo abbraccio.
Questa è la realtà di oggi: non c'è solidarietà né amore verso il prossimo!

 

Lorenzo

 

 

 

15/04/2020

 

Ho sempre desiderato avere più tempo per me stessa.
La scuola, il lavoro e lo studio occupavano la maggior parte del mio tempo, privandomi della possibilità di stare da sola in sintonia con me stessa.
L’ho desiderato così tanto che finalmente ho ottenuto il mio tempo da passare con la famiglia, riscoprendo cose completamente nuove.
Questa quarantena è diventata una vera e propria lezione di vita... nonostante questa consapevolezza tutto è diventato scocciante. Inizio ad essere malinconica della vita frenetica e monotona, sento la mancanza della mancanza di libertà.
Ho ottenuto il tempo che volevo, ma non la libertà di spenderlo come preferisco, per questo mi sento oppressa.
Ormai ho già scoperto che so cucinare, cantare o cucire.
Non vedo l’ora di uscire e tornare a scuola, a rivivere la vita che non mi dava tregua.
Marcella

 

 

14/04/2020

 

 

 

Il provvedimento preso in merito alla distanza sociale priva della possibilità di avvicinarsi l'uno all'altro. Molto spesso, la reciproca vicinanza fisica viene data per scontato o, semplicemente, ne viene ignorata l'importanza.

Ma solo non disponendo più della possibilità di incontrarcisi è semplice discernere quanto, in realtà, ne si abbia bisogno.

La necessità dell'uomo di mantenere vivo il contatto con il mondo circostante traspare dai suoi tentativi di riunione organizzati sui balconi: il cittadino si spinge fino al limite della frontiera imposta dalle norme di sicurezza per condividere con gli altri un'emozione che non può sostanziarsi nel contatto fisico.

Perché la concezione che l'uomo ha di 'casa' non si limita al pensiero delle mura che delimitano il proprio spazio personale da quello esterno; 'casa' è dove si trova il cuore. 

 

Alba

 

 

 

 

13/04/2020

 

Abbiamo dovuto chiudere i nostri sogni nel cassetto della memoria ma essi ritorneranno a fiorire, forse anche domani.
Sarà un giorno importante per l'Italia che griderà: "Buongiorno figli miei".
Fuori c'è un nemico invisibile che attacca con ferocia, incute paura.
È davvero un mostro!
Ma possiamo vincere e ci riusciremo!
Mai perdere la speranza
Mai rinunciare al sorriso
Mai essere pessimisti 
Mai più Covid-19 ritornerai ad impossessarti della vita degli uomini 
 
Lorenzo
 
 

 

 

10/04/2020

 

 

Oggi e'venerdì santo.
La chiesa ci chiama al digiuno e in questo momento così difficile per l’umanità il vero digiuno è quello dell’anima:
fare del bene,
aiutare il prossimo,
essere più solidali.
Sembrano frasi di circostanza,  magari prese dalla predica del parroco, ma io proprio oggi davvero mi sento vicina a chi soffre e a chi piange i propri cari.
Mi sento  vicina anche a chi non conosco!
Oggi la cattiveria mi sembra un ricordo lontano e spero  che questa sensazione  duri per sempre.
 
Sara 

 

 

08/04/2020

 

Vi siete mai posti la domanda “ ma chi è davvero quella persona?”

E siete mai riusciti a capirlo VERAMENTE? 

Spesso ci troviamo a dare dei giudizi e a giudicare  in base a ciò che vediamo e spesso sentiamo  le espressioni  “non giudicare il libro dalla copertina” o “l'abito non fa il monaco”. 
Il loro significato, certo, dipende dal contesto, ma nel discorso generico si intende  dire che non bisogna basarsi sull’aspetto fisico o sulle apparenze,  perché ciò che sembra non equivale a ciò che è.
Perciò, ritornando a noi, come si fa a comprendere la vera natura di una persona?
Come si fa a non essere ingannati da ciò  che luccica ma non è  oro?
Spesso crediamo ai comportamenti, ai valori che una persona dimostra di avere, all’importanza che attribuisce  anche solo alle piccole cose, ai gesti, alle parole..eppure anche qui possiamo essere tratti in inganno. 
Alla fine l' unico elemento che ci può mostrare la vera natura delle persone è  il TEMPO. 
Solo lo scorrere del tempo a contatto con una persona potrà  darci garanzia che i suoi comportamenti corrispondano ai suoi intenti.
E da qui un altro motto utile:" il tempo è  galantuomo" .
 
Raffaella

 

 

06/04/2020

 

 

 

Non si è mai troppo giovani o troppi vecchi per fare qualcosa.

Spesso ci sentiamo inadeguati e non all'altezza delle situazioni ma abbiamo solo avuto la sfortuna di  aver  pescato male le carte in tavola.

Così,  per circostanze o per indole, a volte ci troviamo a giocare la partita non come si vuole ma   come si può.

Non trovo giusto che ad ognuno spetti una vita sola senza possibilità di scelta.

Se avessi una bacchetta magica darei ad ognuno una nuova vita e gliela farei vivere  come non è riuscito a fare prima.

La bacchetta magica non ce l'ho purtroppo e l'unica cosa fattibile (nei limiti del possibile)  è cercare di uscire dagli schemi, provare a cambiare le regole del gioco e rendere quel gioco, per quanto lungo e pieno di intrighi, unico. 

 

Daria

 

 

 

 

05/04/2020

 
La quarantena fa strani scherzi.
Ti porta a riflettere su cose che mai avresti immaginato di riuscire a vedere.
Abituati a trascorrere  serate chattando o vedendo serie tv,
sorprendentemente ieri sera ci siamo ritrovati a discutere tra noi,
del nostro sistema scuola,
delle cose che avremmo voluto e che vorremmo,
dei cambiamenti che vorremmo attuare.
Così, piano piano, è  nata l' idea di strutturare un questionario per sondare le esigenze degli scolari italiani nella speranza che qualcuno ascolti la nostra voce.
Certo il progetto è ambizioso e richiede lavoro, organizzazione e pazienza. 
Ma siamo ottimisti.
Vi terremo aggiornati......."da qui tutto ha inizio".
 
Eleonora

RACCONTI

 

 

28/04/2020

 

     

 

 

                       

                 

                    MANCANZE

 È così che funziona la nostra vita, ogni piccolo pezzo del puzzle deve trovarsi al suo posto per contemplarne la bellezza.

La noncuranza non è mai ben accetta... 999 pezzi tutti incastrati magnificamente. 1000 dice però la scatola del puzzle.

Dannazione uno è andato perduto, tutte le volte la stessa storia.

Lo so che è colpa mia, non ho avuto cura di riporli nella loro scatola. Tutti sparsi per il tavolo, così li lasciavo ogni volta.

Allora una bella sera uno di loro, stufo della mia pigrizia, ha voluto ribellarsi scappando via.

Questo ti meriti, una bella partita a nascondino, ha detto quando è corso sotto qualche mobile del mio salone.

Un bel buco proprio sulle labbra delle bellissima Venere, gli ha fatto da eco qualche penna finita lì con lui.

‘’Ma che vuoi che sia un piccolo buco, un modo per rimediare c’è sempre, troverò un altro pezzo‘’ , mi sono detto e allora ho deciso di incorniciare ugualmente il mio ammirevole puzzle, con o senza quello stupido tassello, non ho intenzione di buttar via un mese di lavoro per una piccola inezia.

Un ultimo colpo contro il chiodo e ora l’esimia Venere Celeste padroneggia la parete bianca della mia camera. 

Ma qualcosa non va, lui… il buco, è più grande di quanto pensassi.

Un enorme vuoto ha rubato il posto alle belle labbra della Venere. Ed ora lui sembra fissarmi, sprezzante, risentito dalla mia strafottenza, vuol quasi farmi sentire in colpa sbattendomi in faccia il suo angosciante vuoto, quel penetrante nero che sembra cavarmi gli occhi.

Alla sua vista un pesante masso è piombato dritto sui legamenti del mio cuore e li ha ridotti in mille pezzi, o forse 999.

Ora una voce ronza assillante nel mio orecchio, è la sua ne sono convinto, cercami, ti prego cercami, sono qui, mi sta sussurrando. Ma pensandoci la colpa è solo sua, quanto è sfacciato a pregarmi in questo modo. Ho sbarrato le imposte e ora la notte se l’è portato via, questo ti meriti, il buio. 

 

L’altro giorno mia madre è venuta a trovarmi, mi ha portato del pollo fritto, il nostro piatto preferito, accompagnato da un’insalatina, giusto per rimanere leggeri. Dopo cena ha dovuto distendersi, maledette vene varicose. Abbiamo guardato un film, ‘’La vita è bella‘’, non passavo una serata così piacevole da quando sono andato a vivere da solo, ma poi lei lo ha notato.

Le è saltato all’occhio il mio nuovo puzzle. L'ha guardato di sfuggita, solo un’occhiata veloce tra uno sbadiglio e un altro,

ma le è bastato. È riuscita a spezzare quell’atmosfera di amore e affetto che non provavo da tanto, solo con delle semplici parole, ma che a me sono sembrate così crude.

Con un tono saccente, venato da sarcasmo mi ha detto: ‘’Cos’è quell’orribile buco, non ricordo che Botticelli l’avesse dipinta priva di labbra, vero Andrea?’’

‘’Cos’è quell’orribile buco’’ le sue  parole mi sono risuonate in testa come un boato, per un secondo.Il secondo più lungo della mia vita, sentii le meningi contrarsi in un forte mal di testa. Una dimenticanza, ecco cos’era quel buco, solo una dimenticanza.

Fu così che le risposi e il martello che fino a qualche istante prima premeva insistente contro le pareti del mio cervello smise di farlo e il mal di testa andò via.

Ma lui no, il giorno dopo era ancora lì, illuminato dall’accecante luce del mattino. Ed ecco di nuovo l’emicrania.

Un sostituto, la soluzione è semplicemente un sostituto.

Sono un patito di puzzle d’arte, ne avrò almeno cinquanta lasciati in soffitta , che un tempo rivestivano le pareti di casa mia, contornati da una sontuosa cornice color oro, ma tutti avevano un pezzo mancante.

Le labbra della Gioconda calzeranno a pennello. Ho tagliato i bordi del tassello che non combaciavano con le aperture e con un po’ di scotch le ho incollate dove prima vigeva un assillante vuoto.

Ma il vetro non si chiude, un enorme sporgenza glielo impedisce, maledetto scotch.

Allora ne ho provata un’altra e poi un’altra ancora, ma è sempre la stessa storia, la cornice non si chiude.

Ho deciso di chiedere consiglio a mia madre, non ho intenzione di aggiungerlo alla collezione di puzzle incompleti stipati in soffitta.

La sua risposta mi ha spiazzato: ‘’Andrea hai mai provato a cercarli i pezzi perduti?‘’. 

 

Fabiana

 

 

14/04/2020

 

 

                                 

 

                                                I COLORI DELLA NORMALITA'

 

  Rivorrei la NOSTRA normalità, quella che il virus tutto ad un tratto si è portato via. È lí la vedo, è così bella. Il mostro è disteso supino su di essa, la sta schiacciando, ma ha avuto cura di riporre un cuscino sotto la sua schiena, forse non la reputa poi così comoda. ”Sottovalutata” dice il cartello che la presenta, ma cosa vuole dire proprio non lo capisco. Quant’è graziosa avvolta da uno scialle di speranza, ma il mostro gliel’ha strappato via. È vestita di tanti colori, la nostra normalità, ma non posso contarli, sarebbe impossibile. Ogni piccola sfumatura racconta una storia.Una giovane madre regge in grembo il suo bambino, quanto dolore per vedere quel corpicino e stringerlo forte al seno. Il marito, grondante di sudore, bacia entrambi sulla fronte, quanto amore nel suo sguardo. Nel rosso invece ci vedo un professore, sta sgridando un suo alunno che ahimè non riesce proprio a rimanere serio. Il giallo presenta una storia semplice, ma ai miei occhi cosí singolare.Una famiglia è riunita a tavola per il pranzo domenicale. Il più piccolo sta raccontando delle barzellette, quelle di Pierino, che tutti noi da bambini abbiamo ascoltato almeno una volta. La madre ha preparato le lasagne, ”che prelibatezza, mamma”, e se fai il bravo c’è anche il dolce, gli ha sussurrato lei. Il grigio però non voglio vederlo, un uomo è stato appena licenziato. Nel rosa una compagnia di ballerini sta danzando sulle note di Einaudi e il pubblico applaude cauto, non si rompe la magia di un teatro. Il verde è così ricorrente nel piccolo brandello che riesco a scorgere. Un gruppo di ragazzine si impiastriccia la faccia di cosmetici, sono così carine. Si scelgono a vicenda il vestito da indossare, potrebbe esserci la loro cotta stasera. Nel verde scuro uno studente universitario getta a terra i suoi libri “al diavolo” ha detto. Nel blu ci vedo il mare, ma i pesci sono scappati, hanno troppa paura di quella maledetta corteccia trasportata in acqua dalla tempesta. Aspettate, forse non hanno paura, forse non è una corteccia. Ma ciò che vorrei vedere, la mia normalità, il mio colore, è coperto dalla sua gamba. La rivoglio indietro, mi spetta. Voglio vederla la MIA normalità, voglio vederla la mia storia. Ma urlano, tutti urlano, anche loro la rivogliono indietro, anche a loro spetta. C’è chi ci chiama ingrati, ma io non li ascolto,tornerà, la normalità tornerà da noi. Ora però il mostro è disteso su un fianco, in bilico, così vicino al vuoto, una spinta ed è tutto finito, ma da sola non posso farcela. Aiutatemi vi prego, una spinta ed è tutto finito.

Fabiana
 

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05/05/2020

 

   

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